Secchezza e dolore vaginale dopo radioterapia per tumore ginecologico. Ginecologa a Roma

Dopo cicli di trattamenti radioterapici per un cancro ginecologico come il tumore del collo dell’utero o dell’endometrio, dell'ovaio, della vulva ma anche dopo le cure per un cancro al seno, una delle conseguenze più lamentate dalle donne che si sono sottoposte a radioterapia: è la secchezza  e il dolore vaginale.

La secchezza dipende da un danno ai tessuti dovuto alla radioterapia (vaginite attinica) che provoca infiammazione e fibrosi dei tessuti vulvo vaginali e dall’atrofia vulvovaginale, un processo di modificazione delle cellule e dei tessuti dovuto alla carenza di estrogeni, se la donna è in menopausa.

Il danno può comportare, oltre alla mancanza di una lubrificazione ottimale, un restingimento (stenosi) e un accorciamento della vagina, con conseguente comparsa di dolore ai rapporti sessuali, la dispareunia, fino ai casi più gravi in cui è proprio impossibile avere rapporti e una vita di coppia felice.

Oggi quindi voglio parlarvi dei vari tipi di terapie che propongo alle pazienti che presentano questo tipo di problema, che inserisco sempre in un programma di cura personalizzato e su misura a seconda delle caratteristiche personali.

Quali sono le cure che noi ginecologi oggi abbiamo a disposizione per risolvere questo problema?

Le cure sono di vario tipo, vanno personalizzate sulla paziente a seconda del tipo di tumore che ha avuto e le caratteristiche individuali, possiamo distinguere:

TERAPIE ORMONALI:

1) si possono somministare estrogeni vaginali bioidentici come l’estradiolo o meglio ancora l’estriolo, un tipo di estrogeno più debole ma molto efficace, che si può assumere per moltissimi anni senza rischi, ovviamente sempre sotto controllo periodico con la vostra ginecologa

2) Il testosterone applicato sulla parte anteriore della vagina, sul clitoride e sulle piccole labbra, quindi nelle aree vulvovaginali esterne più sensibili è un altro tipo di terapia ormonale in grado di migliorare la lubrificazione vaginale, ricostruisce i tessuti, ha un effetto antinfiammatorio, migliora la congestione vascolare soprattutto a livello clitorideo e influisce positivamente sul desiderio sessuale e la capacità di raggiungere l’orgasmo.

Si fa preparare in forma di crema dal farmacista in formulazione galenica come testosterone propionato, bioidentico oppure di origine vegetale.

La cura va fatta per almeno tre mesi e proseguita nel tempo se non insorgono effetti collaterali sempre sotto la guida, la prescrizione e l’eventuale modulazione del dosaggio da parte di una ginecologa esperta in menopausa

Questi ormoni si possono utilizzare solo in caso di pregresso carcinoma squamoso del collo dell’utero che non è ormono-dipendente, ma è correlato al virus HPV.

Invece in caso di adenocarcinoma del collo dell’utero o dell’endometrio le terapie ormonali NON vanno assunte neanche per via locale vaginale, perché sono tumori ormono-dipendenti, quindi le cure ormonali sono controindicate.

TERAPIE DI TIPO NON ORMONALE:

Sono indicate per quelle donne che hanno una controindicazione (tumori ormono dipendenti) o che non vogliono assumere ormoni e sono di vario tipo.

Le sostanze che più frequentemente propongo sono:

- L’acido ialuronico in forma di ovuli, gel o creme eventualmente abbinato a vitamina E e altre sostanze utili per il nutrimento, la riparazione e l’idratazione delle mucose genitali, oppure in forma di fiale iniettabili attraverso la biostimolazione vaginale fatta con infiltrazioni locali o attraverso l'elettroporazione, una metodica non invasiva che consente l'assorbimento ottimale dei principi terapeutici all'interno dell'epitelio, delle mucose e della pelle dell'apparato genitale

- I polinucleotidi in forma di gel, ovuli o fiale iniettabili: sono frazioni a basso peso molecolare di DNA di origine organica in grado di stimolare i fibroblasti  e aumentano la vitalità e la produzione di collagene e di altri componenti della matrice extracellulare. Possiedono un notevole effetto antiossidante e riducono gli effetti negativi dei radicali liberi a livello dei fibroblasti.

- Il colostro di origine bovina in forma di gel che riduce l’atrofia, migliora la lubrificazione e attenua i sintomi come il bruciore, la secchezza e il dolore

- Le aliamidi, la PEA in gel o in compresse da assumere per via orale sono altre sostanze in grado di aiutare in caso di atrofia ed esiti da radioterapia per la riparazione dei tessuti e anche delle fibre nervose. 

- Probiotici specifici vaginali in ovuli o gel o in compresse per via orale, che servono per ripristinare un equilibrio del ph vaginale e un miglioramento del trofismo.

- L’ospemifene, un prodotto che si assume per bocca, una via molto apprezzata per le donne che non amano mettere prodotti in vagina, che può essere assunto anche dalle donne che hanno avuto un tumore al seno, ormonodipendente, a patto però che abbiano completato tutte le cure. L’ospemifene è un SERM che agisce in modo efficace e positivo a livello vaginale migliorando il trofismo, la vascolarizzazione e l’idratazione delle mucose vaginali. Va assunto sempre dopo uno dei pasti principali per garantire un corretto assorbimento del farmaco e l’efficacia terapeutica 

- Anestetici locali come la lidocaina riducono il dolore ai rapporti

- Programmi di riabilitazione e fisioterapia del pavimento pelvico che consentano alla donna di rilassare la muscolatura, eventualmente abbinati all’uso di dilatatori vaginali classici e vibranti, vibratori specifici indicati per uso medico,e un tipo particolare di automassaggio vaginale.

- Il Laser vaginale, un trattamento che può essere efficace, ma costoso, gli effetti durano al massimo un anno e può comunque essere necessario abbinare anche altri trattammenti, Essendo un trattamento mini-invasivo, non privo di possibili effetti collaterali, personalmente non lo consiglio come prima scelta per il momento, in attesa di ulteriori dati di sicurezza a lungo termine 

- PRP Infiltrazione vaginale con piastrine autologhe e acido ialuronico è un trattamento ancora in fase di studio molto promettente in grado di esercitare un'azione rigenerativa sui tessuti vulvovaginali.

- Radiofrequenza vulvovaginale: un tipo di trattamento non invasivo che stimola la produzione locale di collagene e ripristina un ottimo trofismo dei tessuti e che dà ottimi risultati per l'atrofia vulvovaginale, la secchezza genitale, ma anche per l'incontinenza urinaria.

- Elettroporazione vulvovaginale: è una metodica indolore e non invasiva che consente attraverso delle sonde particolari che potremmo paragonare a siringhe senza ago, l'assorbimento ottimale delle sostanze terapeutiche direttamente nelle mucose vaginali e nel derma.

Questa metodica, molto efficace, ci consente in particolare di ottenere una veicolazione dei principi attivi scelti, nella sede dove si vuole esercitare il massimo effetto, con riduzione o assenza di effetti collaterali che si potrebbero verificare con una somministrazione sistemica (per bocca) dei farmaci.

- Biostimolazione e ringiovamento vulvovaginale

- OSSIGENOTERAPIA vulvare e vaginale

 

STILE DI VITA E ALIMENTAZIONE

In tutti i casi va sempre osservato uno stile di vita sano e delle abitudini corrette riguardo l'alimentazione.

Una buona idratazione quotidiana anche attraverso gli alimenti ricchi di acqua e minerali, l'introduzione di un quantitativo corretto di acqua oligominerale, mantenere una funzione intestinale equilibrata, abolire il fumo che peggiora la secchezza vaginale, evitare gli alcolici e fare sempre attività fisica regolare anche con un'attenzione particolare al pavimento pelvico con degli esercizi specifci, sono parte integrante e fondamentale per qualsiasi tipo di terapia.

Tutti questi sono solo alcuni esempi di trattamento possibili in caso di secchezza e dolore vaginale conseguenti a cicli di radioterapia dopo un tumore.

E’ fondamentale iniziare le cure subito dopo la radioterapia, prima che si realizzi un processo di fibrosi dei tessuti con stenosi del canale vaginale che sarebbe poi più difficile da trattare, e  seguire con costanza le terapie proposte dalla vostra ginecologa, senza perdere la fiducia e l’ottimismo, perché con il tempo i risultati arriveranno e potrete tornare a vivere una bella intesa sessuale con il vostro partner.

Dott.ssa Vincenza De Falco Specialista in Ginecologia Roma

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PERCORSO MENOPAUSA DOPO UN TUMORE

GINECOLOGA ESPERTA in Menopausa e Premenopausa

La dott.ssa Vincenza De Falco è specializzata in Ginecologia e Ostetricia ed è esperta per la diagnosi e il trattamento dei disturbi legati alla menopausa.

Da più di vent'anni si dedica con particolare attenzione alla salute della donna in premenopausa e in menopausa, portando avanti con passione progetti di studio e di ricerca.

Fornisce le seguenti consulenze specifiche per il periodo che precede (pre-menopausa) e durante la menopausa a Roma:..

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Secchezza Vaginale in menopausa e premenopausa

Durante il periodo fertile, prima della menopausa, gli estrogeni, ormoni prodotti dalle ovaie, svolgono un’azione trofica, di “nutrimento”, sulla cute e le mucose anche a livello dell’apparato genitale ed urinario. La mancanza dell’azione di stimolo estrogenico che si verifica in menopausa perché le ovaie non producono più estrogeni, determina un processo di progressiva atrofia di questi tessuti che diventano più fragili ed estremamente sensibili a vari tipi di insulti (infettivi, traumatici, ecc.)

Che cosa succede a livello degli organi genitali femminili e all’apparato urinario?

In particolare la vulva va incontro a una serie di cambiamenti anatomici e fisiologici che prevedono la perdita del tessuto sottocutaneo e un assottigliamento della cute, per cui le piccole e le grandi labbra si riducono di dimensioni, in alcune donne le piccole labbra possono sparire completamente, e si assiste alla riduzione, in alcuni casi alla completa scomparsa,  dei peli pubici  che perdono spessore e consistenza...

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Nuova terapia per secchezza vaginale,menopausa e cancro al seno con piastrine e acido ialuronico

08/06/2018

Per le donne in menopausa che hanno avuto un cancro al seno, la secchezza vaginale dovuta alla carenza di estrogeni determinata dalla menopausa può essere un problema difficile da risolvere, specialmente laddove ci sono controindicazioni alla terapia ormonale.

Una nuova opportunità riguardo la terapia di questo disturbo è emersa da uno studio recentemente pubblicato sulla rivista scientifica Menopause: iniezioni di plasma ricco di piastrine autologhe combinate con acido ialuronico, sembrano migliorare i sintomi da secchezza vaginale legati all’atrofia vulvovaginale della menopausa...

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Menopausa e cancro al seno: sesso meno doloroso con la lidocaina vaginale

03/05/2014

L’applicazione vaginale di lidocaina, permette di avere rapporti sessuali meno dolorosi nelle pazienti in menopausa con cancro al seno che hanno problemi di dispareunia (dolore ai rapporti sessuali).

E’ quello che ho appena letto e che è emerso da una recente ricerca scientifica presentata dalla dott.ssa Martha Goetsch della Oregon Health of Science University di Portland al Congresso Americano di Ostetrici e Ginecologi (ACOG) Annual Meeting 2014...

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Vibratore in menopausa: migliora il sesso e la secchezza vaginale

20/01/2014

La novità per un possibile miglioramento di questo disturbo è stata studiata da una ginecologa americana, la prof.ssa Mary Jane Minkin, che è docente all’Università di Yale.

La prof.ssa Minkin ha cominciato a far usare a un gruppo di pazienti con problemi di secchezza e atrofia vaginale che erano state operate per cancro all’utero, un particolare tipo di vibratore, fatto di silicone per uso medico senza sostanze chimiche nocive per la salute, che può essere caricato tramite un cavo USB, e poi ha esteso la prescrizione del vibratore anche a donne in menopausa non affette da cancro, ma con lo stesso tipo di problema.

I risultati sono stati positivi in più della metà delle pazienti.

La prof.ssa Minkin ha rilasciato queste dichiarazioni sull’argomento alla stampa americana:

“La mancanza di estrogeni che si verifica quando una donna va spontaneamente in menopausa o quando subisce un intervento chirurgico di asportazione delle ovaie ad esempio per un cancro, diminuisce l’afflusso di sangue nella regione pelvica.

Questo comporta secchezza e atrofia vaginale o un indebolimento del tono muscolare che può portare a disfunzioni sessuali e sesso doloroso.

I vibratori possono migliorare la salute sessuale e pelvica perché stimolano l’afflusso di sangue nella regione pelvica e vulvovaginale aumentando l’umidità vaginale e migliorando il problema delle secchezza...

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Secchezza e dolore vaginale dopo radioterapia.Ginecologa Roma