Sindrome Premestruale: cause, diagnosi, cure, alimentazione

11/10/2013

Che cos’è la sindrome premestruale?

La maggior parte delle donne in età fertile avvertono l’arrivo delle mestruazioni con una serie di sintomi e fastidi.


Per definizione la sindrome premestruale non è altro che l’amplificazione di questi sintomi di che sono di tipo fisico e psichico e compaiono tipicamente ed esclusivamente nei 7-10 giorni che precedono la mestruazione e scompaiono quando si presenta il ciclo mestruale.


I sintomi che la donna avverte più frequentemente a livello fisico sono ad esempio pancia gonfia,dolore e gonfiore del seno, mal di testa, ritenzione idrica generalizzata, che porta ad un aumento di peso, e in alcuni casi anche di una taglia visto che l’aumento può essere di due tre  ma anche quattro chili  prima del ciclo, l’aumento dell’appetito soprattutto verso alcuni tipi di alimenti (dolci o anche decisamente molto salati), il mal di schiena, dolori muscolari e articolari diffusi, nausea, stanchezza, stipsi o diarrea.


I sintomi di tipo psichico sono  alterazioni del tono dell’umore, la donna si sente triste, piange facilmente, è ansiosa, è facilmente irritabile, può diventare aggressiva, e si distrae facilmente perchè ha difficoltà nella concentrazione.


In base alla intensità dei sintomi possiamo distinguere la forma più lieve che interessa circa il 60-70% delle donne, la forma media che colpisce circa il 12-36% , e la più grave, che noi medici chiamiamo “sindrome disforica della fase luteale tardiva”, che interessa circa il 3-8% delle donne caratterizzata da sintomi psichici talmente gravi da determinare problemi seri anche alla vita di relazione e sul lavoro.


Molto spesso infatti i mariti i figli e gli amici e parenti di queste donne riferiscono che durante la fase premestruale sono irriconoscibili: passano infatti da una situazione di equilibrio e di dolcezza di carattere a un’esplosione improvvisa di aggressività e irascibilità che non fanno parte delle caratteristiche comportamentali abituali, o al contrario a stati depressivi e di apatia che le portano ad isolarsi e ritirarsi dalla vita sociale.

Quali sono le fasce di età più colpite?


La sindrome premestruale colpisce le donne in età fertile e può presentarsi fin dagli anni prime mestruazioni, ma in genere la fascia di età media delle donne che si rivolgono al ginecologo per problemi di sindrome premestruale è più frequentemente compresa tra i 25 e i 45 anni

 

Come si fa a sapere se si soffre di sindrome pre mestruale?

Non esistono test di laboratorio o esami specifici per diagnosticare la SPM.
Per poter porre la diagnosi di SPM è necessario che la donna presenti questi sintomi per almeno tre cicli consecutivi, esclusivamente nella fase premestruale.

A tal fine infatti per porre la diagnosi è sufficiente far compilare alla donna un diario su cui annotare per almeno tre mesi consecutivi il tipo di sintomi, la loro intensità e i giorni del ciclo in cui compaiono

Quali sono i  casi in cui ci si deve rivolgere al ginecologo?

In molti casi i sintomi non sono così gravi da richiedere un trattamento specifico.
Ci si deve rivolgere al ginecologo quando l’intensità di questi sintomi è tale da interferire con le normali attività lavorative, familiari e compromette le vita quotidiana di relazione.
In queste circostante è necessario intraprendere una terapia mirata.

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Dopo la gravidanza i sintomi migliorano?


In alcune donne dopo il primo parto ci può essere la riduzione o addirittura la scomparsa dei sintomi.
I sintomi scompaiono in caso di cicli anovulatori, assenza delle mestruazioni (amenorrea) e in menopausa.
Nelle donne isterectomizzate che non hanno tolto le ovaie i disturbi persistono

E’ possibile distinguere i sintomi della sindrome premestruale da quelli di una gravidanza?


La nausea, il seno teso e gonfio, la stanchezza, la pancia gonfia, e l’umore ballerino sono  sintomi simili a quella di una gravidanza iniziale.


L’unico elemento differenziale è la mancanza del ciclo mestruale, ma in alcuni casi ci possono essere le cosiddette perdite da impianto che si verificano come conseguenza dell’annidamento dell’embrione dopo una o due settimane dal concepimento che possono essere scambiate per mestruazioni.


Che si fa in questi casi?


Inizialmente qualora c’è il sospetto di una gravidanza il consiglio è quello di valutare con calma per quanto sia possibile, se questi sintomi sono veramente diversi da quelli che abitualmente abbiamo quando si avvicina la mestruazione.


Ma l’unico modo per sapere con certezza se si tratta di una gravidanza è quello di fare il test sulle urine a partire da due settimane dopo il presunto concepimento o dal primo giorno di ritardo, o in alternativa fare il test sul sangue, la beta HCG, per una definitiva certezza.

Quali sono le cause della sindrome premestruale?


Le cause sono ancora oggetto di studio,  e ci sono varie ipotesi in merito per cercare di spiegare il perché di questa serie di sintomi.


In passato si è ipotizzata una predisposizione genetica, più recentemente altri autori hanno avanzato l’ipotesi che potrebbe dipendere anche da una riduzione dei livelli di melatonina un ormone che regola il ritmo sonno veglia, un’altra ipotesi è quella che sostiene una particolare vulnerabilità di queste donne nei confronti delle oscillazioni ormonali degli estrogeni, del progesterone che si verificano in fase premestruale.


Secondo altri studi recenti, la causa sarebbe dovuta a una riduzione drastica dei livelli di una sostanza la serotonina, che è un neurotrasmettitore che regola l’umore e il benessere psicofisico, ma agisce anche a livello dell’apparato gastrointestinale in quanto a livello intestinale ci sono dei recettori per la serotonina .


Altri studi hanno osservato in queste donne affette un aumento della prolattina, un’alterata funzione dell’aldosterone che causa un aumento di ritenzione di sodio e acqua, un’alterata tolleranza al glucosio.


Una notizia recentissima di questi giorni, presentata da ricercatori svedesi in un congresso che si è tenuto a Barcellona, è quella che nelle donne affette da sindrome premestruale in particolare le forme più gravi (sindrome disforica della fase luteale tardiva,) avrebbero una parte del cervello, l’amidgala particolarmente sensibile alle fluttuazioni ormonali del progesterone, l’ormone che aumenta nella fase premestruale, questa scoperta potrebbe aprire la strada a nuovi tipi di terapie per la sindrome premestruale.

 

Come si cura la sindrome premestruale?


Per risolvere il problema della sindrome premestruale, oggi noi ginecologi, abbiamo a disposizione varie strategie terapeutiche, esistono terapie più naturali come gli integratori, i fitoterapici, e diversi tipi di farmaci ad esempio la pillola estroprogestinica, il progesterone e i progestinici, gli SSRI inibitori della ricaptazione della serotonina, gli antiprolattinemici (cabergolina, bromocriptina), i Fans,  i diuretici (spironolattone).


Ritengo che la cosa più importante sia studiare attentamente la paziente, valutare il tipo e l’intensità dei sintomi, e progettare una terapia “su misura” per ogni paziente.


Per quanto riguarda gli integratori i sali di magnesio possono contribuire a ridurre i sintomi della SPM in particolare l’irritabilità, anche  le vitamine del gruppo B possono essere utili

Gli integratori sono efficaci soprattutto nelle forme di lieve intensità associate a uno stile di vita e un’alimentazione corretta


Tra i fitoterapici possiamo ricordare l’agnocasto, un sedativo naturale che grazie ai principi attivi contenuti nei semi di questa pianta, i flavonoidi e gli iridoidi glucosidici, migliora i sintomi premestruali nel 90% dei casi di SPM di gravità lieve e moderata. E’ ottimo per le donne che desiderano una forma di terapia più naturale nelle forme lievi e moderate

Viene utilizzato in forma di compresse orali o gocce a un dosaggio di 4mg per le cp o 40 gocce die di estratto.Nei di SPM più grave l’agnocasto riduce i sintomi in circa il 52% dei casi e può essere associato ad esempio ad altri farmaci come gli antidepressivi SSRI per consentire ad esempio di ridurre il dosaggio dell’antidepressivo.
E’ efficace anche per la mastodinia (dolore e gonfiore al seno) e in alcuni casi può anche regolarizzare il ciclo mestruale

Per quanto riguarda i farmaci a cui è necessario ricorrere nelle forme in cui i sintomi sono più intensi, e non traggono giovamento solo dall’uso di integratori associati allo stile di vita corretto, possiamo ricordare quelli più efficaci come la pillola estro progestinica, che agisce bloccando le fluttuazioni ormonali che sembrano scatenare i sintomi della SPM


Tra i vari tipi di pillola che possono essere impiegate vi ricordo ad esempio quella che secondo alcuni studi scientifici sembrerebbe la più indicata per la SPM: contiene l’etinilestradiolo l’estrogeno classico che si trova nella maggior parte delle pillole e il drospirenone come progestinico con un’azione leggermente diuretica utile per contrastare la ritenzione idrica e che sembrerebbe in grado di aumentare i livelli di serotonina, migliorando quindi il tono dell’umore.
Somministrata secondo uno schema che prevede 24 giorni di assunzione di pillola più 4 giorni di placebo, senza la pausa dei 7 giorni prevista con altri tipi di pillola, garantisce una maggiore stabilità ormonale evitando quelle fluttuazioni che sono responsabili della caduta dei livelli di serotonina e dei sintomi premestruali
Non dimentichiamo poi il vantaggio anche contraccettivo oltre che curativo della SPM che è sempre utile per chi desidera anche una contraccezione sicura.


Nei casi gravi con una prevalenza dei disturbi emotivi e di tipo psichico, può essere utile l’impiego di farmaci antidepressivi regolatori della ricaptazione della serotonina che regolano il tono dell’umore l’irritabilità e l’aggressività.

Tra questi vi posso ricordare la paroxetina o la fluoxetina che possono essere somministrate in dosaggi diversi a seconda delle fasi del ciclo dando una dose più bassa nella prima fase e aumentandola nella seconda fase del ciclo, cioè quella premestruale.

La bromocriptina e la cabergolina posssono essere impiegate nei casi in cui si riscontra una iperprolattinemia, lo spironolattone può essere utile nei casi con spiccata ritenzione idrica dovuta all’alterazione della produzione dell’aldosterone.


Data l’estrema variabilità e intensità dei disturbi, è evidente che in ogni caso la paziente va attentamente studiata per decidere un tipo di terapia personalizzata e specifica a seconda del tipo e della gravità dei sintomi, usando uno o più farmaci (eventualmente abbinabili agli integratori) diversi caso per caso.
 

E’ importante anche lo stile di vita e l’alimentazione per chi soffre di sindrome premestruale?

Certamente!
Uno stile di vita corretto e una sana alimentazione, e in particolare alcuni tipi di alimenti, aiutano a ridurre i sintomi premestruali


Ecco i  miei consigli sullo stile di vita e sul tipo di alimentazione da adottare in tutti i casi di sindrome premestruale dalle forme più lievi a quelle più gravi in associazione ai vari tipi di terapia:

Sindrome Premestruale: alimentazione, dieta e Stile di vita

Cominciate a modificare le vostre abitudini alimentari e ad impostare una dieta da seguire soprattutto nei 7-10 giorni che precedono il vostro ciclo mestruale:

1) Cominciamo dalla colazione, che non va mai saltata,in cui non deve mancare un frutto di stagione, cereali integrali, o una spremuta di arance

2) Evitate di fare pasti abbondanti, ma frazionate nell’arco della giornata tre pasti principali,colazione pranzo e cena, leggeri con l’aggiunta di due piccoli spuntini a base di frutta per esempio a metà mattinata e nel pomeriggio, non saltate mai i pasti. Queste regole di consumare i pasti regolarmente nell’arco della giornata vi aiuta a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue.In fase premestruale infatti a causa della riduzione del livello di serotonina si assiste a un calo degli zuccheri con conseguente aumento della fame per i cibi dolci e i lieviti.

3) E’ opportuno bere sempre molta acqua ogni giorno, almeno un litro e mezzo, per disintossicarvi e aiutarvi a combattere la ritenzione idrica, uno dei fastidiosi sintomi della sindrome premestruale che vi fa sentire gonfie e appesantite nei giorni prima del ciclo.Possono essere utili anche le tisane, ma prima di assumerle chiedete sempre consiglio al vostro ginecologo

4) Ridurre il sale nei condimenti, ed evitare i cibi ricchi di sale, come salumi, patatine, salatini, acciughe sotto sale, dadi per brodo, perchè il sale favorisce la ritenzione di liquidi

5) Scegliere sempre alimenti freschi e di stagione, evitando gli alimenti conservati in scatola o preconfezionati,evitate in particolare gli alimenti che contengono glutammato perchè aumentano l’irritabilità

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